Xavier Giannoli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giannoli al Festival del cinema americano di Deauville nel 2013.

Xavier Giannoli (Neuilly-sur-Seine, 7 marzo 1972) è un regista e sceneggiatore francese.

Figlio di un giornalista e nipote del ministro gollista Roger Frey, Giannoli consegue il diploma in lettere alla Sorbona prima di avvicinarsi al cinema.[1] Durante un periodo a L'Express, su consiglio di Angelo Rinaldi e Jean-Pierre Dufreigne crea una sua casa di produzione, la Elisabeth Films, con cui iniziare a produrre i propri cortometraggi.[1]

Nel 1993 adatta un racconto di Jean-Paul Dubois nel il suo primo cortometraggio, Le Condamné, interpretato da Philippe Léotard e Christine Boisson. Dirige poi Mathilde Seigner in J'aime beaucoup ce que vous faites (1995) e François Cluzet in Dialogue au sommet (1996). Nel 1998, L'Interview con Mathieu Amalric vince la Palma d'oro e il Premio César per il miglior cortometraggio.

Esordisce infine nel lungometraggio nel 2003 con Corpi impazienti, che lancia le carriere dei suoi due giovani protagonisti, Laura Smet e Nicolas Duvauchelle. Attraverso la Elizabeth Films, Giannoli avrà una breve parentesi come produttore cinematografico, producendo Demonlover e Clean di Olivier Assayas. Ritrova poi Duvauchelle nel successivo Une aventure (2005), con Ludivine Sagnier.

Dirige poi due film per la EuropaCorp di Luc Besson; nel 2006 presenta in concorso al Festival di Cannes la commedia romantica Quand j'étais chanteur, con protagonisti Gérard Depardieu e Cécile De France e candidata a sette premi César; tre anni più tardi, torna a Cannes con À l'origine, ispirato a fatti di cronaca e con Cluzet nei panni di un truffatore.

La sua prima incursione nella commedia pura, Superstar (2012), che presenta in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, si rivela però un flop commerciale a fronte di quello che era finora il budget più alto a sua disposizione, quasi 10 milioni di euro.[2] Torna a Venezia nel 2015 con Marguerite, ispirato alla vita di Florence Foster Jenkins e vincitore di quattro César tra cui quello per la migliore attrice a Catherine Frot, e di nuovo nel 2021 con Illusioni perdute, dal romanzo omonimo di Honoré de Balzac. In mezzo, infila anche un film drammatico a tema religioso, L'apparizione (2018), interpretato da Vincent Lindon.

Regista e sceneggiatore

[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi

[modifica | modifica wikitesto]
  • Le Condamné (1993)
  • Terre sainte (1994)
  • J'aime beaucoup ce que vous faites (1995)
  • Dialogue au sommet (1996)
  • L'Interview (1998)

Lungometraggi

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
Cavaliere dell'Ordine delle arti e delle lettere - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ a b (FR) Jean-Claude Raspiengeas, Xavier Giannoli ou la religion du cinéma, in La Croix, 18 settembre 2015. URL consultato il 28 febbraio 2018.
  2. ^ (FR) Simon Tenenbaum e Jamal Henni, Exclusif: les tops et les flops du cinéma français en 2012, su bfmtv.com, BFM TV, 7 gennaio 2013.
  3. ^ (FR) Nomination ou promotion dans l'ordre des Arts et des Lettres, arrêté du 4 janvier 2010, su culture.gouv.fr, Ministero della cultura e della comunicazione, 4 gennaio 2010. URL consultato il 27 luglio 2021.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN84321040 · ISNI (EN0000 0001 1476 1896 · LCCN (ENno2008132131 · GND (DE142709905 · BNE (ESXX5241187 (data) · BNF (FRcb141011352 (data) · CONOR.SI (SL115049315